IL CIRENEO

 

 

A volte, quando mi lamento di quanto in genere devo sopportare in svariate occasioni, gli amici più vicini mi rispondono “OFFRI”.

A fronte di questa affermazione mi viene in mente la famosa favola di ESOPO O FEDRO (non so quale dei due fosse) con la seguente piccola variante.

La volpe, affamata, cerca di impadronirsi dell’uva e, non riuscendovi nonostante i ripetuti balzi, dice a sé stessa: “OFFRI” (e non il più famoso “È ACERBA”).

Preferisco pensare piuttosto a Simone di Cirene (il Cireneo) il quale, stanco, desideroso di riposare, di andare a casa a mangiare, forse di andare a lavarsi il sudore e la fatica, è stato obbligato, magari suo malgrado, a caricarsi della croce che Gesù non riusciva più a portare fino al patibolo.

Cioè, in pratica, ha dovuto offrire a Dio la sua ascesa al Golgota.

Quindi dobbiamo tutti renderci conto che le difficoltà, i problemi, i guai che, nostro malgrado ci investono, sono come quelli che Simone di Cirene dovette sopportare anche senza alcuna voglia, del tutto contrari ai suoi “desiderata”.

 

Siamo tutti Cirenei