La Via Emilia

 

 

Ricordo di aver letto non molto tempo fa un’intervista al rabbino capo Elio Toaff il quale affermava che gli Ebrei non credono ancora che Gesù sia il Figlio di Dio (beh in passato non credevano perché immaginavano la sua venuta con grande forza e potenza, visto che, per esempio, YHWH, con altrettanta forza e potenza, li aveva liberati dalle mani del Faraone aprendo il mare e richiudendolo proprio al momento giusto, poi i tempi si sono evoluti e i motivi di incredulità sono cambiati) non credono, dicevo, perché Isaia preannunciava la sua venuta come inizio di un regno di pace e di fratellanza ed amicizia. Non essendo ancora successo niente di tutto ciò, evidentemente Gesù non può essere il Salvatore promesso.

Ebbene a questo punto è necessario sgombrare il campo da un grosso malinteso.

Il console Paolo Emilio, tra le altre cose, costruì anche la via Emilia dal quale prese il nome.

Se, né lui né qualche altra persona al potere, in seguito, l’avesse mai costruita, oggi nessuno potrebbe, prendendo la macchina, andare da Milano a Roma (viaggio banale che oggi si fa abitualmente senza problemi di sorta).

Quindi, prima il console l’ha costruita, poi nel tempo altri uomini la hanno perfezionata e migliorata ed infine asfaltata fino ad essere diventata oggi un'arteria battuta abbondantemente da tante macchine.

È esattamente la stessa cosa che è successo con Gesù: parlando simbolicamente, lui, con la sua morte e resurrezione, ha costruito la via Emilia. Da quel momento è cominciato il compito degli uomini che, con l’impegno di vivere la pace dentro di sé e verso gli altri, adempiranno allo stesso compito degli asfaltatori che sono riusciti a trasformare quella strada in una importantissima arteria carrozzabile.

Gesù la sua missione l’ha vissuta e noi?

 

Poi il Profeta Zaccaria (Zc 9,10) proclama: "Spazzerà via i carri da Efraim e i cavalli da Gerusalemme. Verrà infranto l'arco di guerra e annunzierà la pace alle genti. Il suo dominio sarà da mare a mare, dal fiume ai confini della terra." Infatti da un'attenta analisi dei Vangeli si può notare che Gesù proclama, annunzia, invoca o chiede (e non "porta" come dice Toaff) la pace, 6 volte in maniera diretta e altre 8 in maniera indiretta.